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Sanzioni UE contro Russia e Bielorussia: rischi reali anche per chi non esporta direttamente

Le sanzioni europee contro Russia e Bielorussia hanno ridefinito in modo profondo le regole dell’export, colpendo anche le aziende italiane che non effettuano esportazioni dirette verso questi Paesi. Molti operatori economici si sentono erroneamente al sicuro, convinti che vendere a clienti situati in paesi non sanzionati li sollevi da ogni responsabilità. In realtà, il rischio di violazione delle normative sanzionatorie è concreto, anche nelle operazioni apparentemente “neutre”.

Cosa prevede la normativa sanzionatoria europea

Le recenti misure restrittive dell’Unione Europea impongono obblighi stringenti anche a chi non intrattiene rapporti diretti con i Paesi sanzionati in base alle voci doganali esportate. In particolare i seguenti obblighi vengono applicati su esportazioni eseguite verso tutti i paesi considerati non partner, quindi tutti i paesi che a loro volta non applicano pacchetti sanzionatori verso la Russia e Bielorussia. DI seguito gli obblighi:

  • Obbligo di due diligence su clienti e fornitori
  • Introduzione di clausole contrattuali che vietano la riesportazione in Russia o Bielorussia (Clausola no Russia e Bielorussia)
  • Applicazione di sanzioni finanziarie e restrizioni all’import-export
  • Divieto di esportazioni indirette, triangolazioni o vendite tramite Paesi terzi (es. Turchia, Emirati, paesi membri dell’Unione economica eurasiatica (UEE) ossia, Kazakistan, Armenia e Kirghizistan

I principali rischi per l’impresa

Sottovalutare questi obblighi può esporre l’azienda a conseguenze gravissime:

  • Congelamento di fondi e blocchi bancari
  • Sanzioni pecuniarie elevate
  • Responsabilità penale personale per gli amministratori
  • Danni reputazionali difficili da recuperare, soprattutto a livello internazionale

Sei davvero al sicuro? Le sanzioni colpiscono anche indirettamente

Anche nel caso in cui si adotti un termine di resa come Ex Works (EXW) – che trasferisce la responsabilità del trasporto all’acquirente – l’esportatore italiano può essere considerato giuridicamente responsabile della violazione delle sanzioni se i propri beni finiscono, direttamente o indirettamente, in Russia o Bielorussia.
Il rischio aumenta se non si ha controllo sull’esportazione esponendosi a triangolazioni, esportazioni indirette e sulla destinazione finale dei prodotti, oltre a non avere il polso della situazione su eventuale richieste contrattuali o di due diligence che la dogana potrebbe richiedere.

Come proteggere la tua azienda

Per evitare rischi e operare in sicurezza nel commercio internazionale, è fondamentale adottare un approccio strutturato. Ecco alcune azioni chiave:

  • Analisi dettagliata delle voci doganali soggette a restrizioni
  • Verifica dei soggetti coinvolti nelle operazioni commerciali (screening delle liste di soggetti sanzionati)
  • Controllo preventivo delle triangolazioni potenzialmente rischiose
  • Inserimento nei contratti di clausole vincolanti contro la riesportazione verso Paesi sanzionati
  • Supporto continuativo da parte di professionisti specializzati in compliance doganale

Operi con l’estero? Verifica oggi la tua esposizione al rischio

Se la tua azienda effettua esportazioni e non ha mai effettuato una verifica strutturata, potresti essere esposto a sanzioni senza saperlo.

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Ti aiutiamo a costruire un sistema di compliance su misura, per proteggere la tua attività, i tuoi clienti e la tua reputazione.

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